IMPRUNETA
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Impruneta si trova a circa 12 chilometri a sud di Firenze.
Il nome lo si deve alla presenza di grandi pinete, tutt’oggi visibili appena fuori del paese, e ne abbiamo notizie storiche quando un gruppo di cristiani al seguito di San Romolo, fuggì da Fiesole e dalle persecuzioni per rifugiarsi in “pinetis” o in “prunetis” .
Qui edificarono un’oratorio, sui resti di un tempio dedicato al dio ApolIo, per accogliere l’immagine della Madonna che avevano portato con loro.
Lo stemma dell’Impruneta è costituito da una croce che sormonta un monte, a ricordo della famiglia Buondelmonti, signori del castello di Montebuoni; in alto figurano tre pigne che richiamano l’origine del toponimo.
I Buondelmonti, originari della VaI di Greve, furono una delle famiglie più importanti di questa zona ed ebbero cospicui possedimenti, torri, castelli.
Sigillo della famiglia Buondelmonti. Dal sigillo si vede chiaramente lo stemma poi ripreso alla creazione del Comune di Impruneta nel 1929.
Nel 1135 il castello fu completamente distrutto ed i Buondelmonti dovettero sottomettersi rinunciando a costruire qualsiasi tipo di dimora sul quel monte. La natale famiglia si trasferì in via delle Terme, dove ancora oggi si può ammirare l’alta e snella torre di loro proprietà. Fra i suoi più importanti esponenti il Beato Pietro dell’ordine dei Gesuiti, Andrea Arcivescovo di Firenze, oltre a numerosi politici e militari. Un episodio tragico ma importante per la storia fiorentina si verificò nel 1215, quando fu ucciso un giovane Buondelmonti, perché aveva rinnegato la propria fidanzata della casata degli Amidei per sposare una Donati. Da questo episodio ebbero origine, in seguito, le due fazioni dei Guelfi, rappresentati dai Buondelmonti e dai Donati, e dei Ghibellini rappresentati dagli Amidei e dai Filanti. La famiglia dei Buondelmonti si estinse nel 1700 con Francesco Gioacchino.
La storia dell’Impruneta è legata agli etruschi ed ai romani come testimoniano alcuni ritrovamenti, all’antica famiglia dei Buondelmonti ma in particolare alla venerata immagine della Madonna.
La storia narra dei tanti miracoli che nei secoli la Madonna ha fatto ai paesani, ai numerosi pellegrini che accorrevano per venerarla dai diversi paesi ed ai fiorentini, che in occasioni dei grandi e tristi avvenimenti come pestilenze e carestie, si rivolgevano fiduciosi all’immagine dell’Impruneta.
Spesso l′immagine veniva portata, come succede anche ora quando ci sono particolari emergenze o necessità, in processione a Firenze con grande seguito e concorso di popolo.
La Sacra Immagine della Madonna, che una credenza popolare vuole sia stata dipinta da San Luca, è gelosamente conservata nella Basilica a lei dedicata, e che nel corso dei secoli ha avuto numerose trasformazioni.
Nella foto qui sopra, è ripreso l’interno della Basilica dall’altare maggiore verso l’uscita/ingresso, ed è stata scattata prima della distruzione del 27-28 luglio 1944 dovuta ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale.
L’interno è a croce latina, con soffitto in legno intagliato del ’700 e con pitture di Rosselli, Passignano, Cristoforo Allori ed altri.
AI centro dell’immagine, in alto l’organo del 1532-35 e la cantoria del 1717-22, in basso due acquasantiere di marmo del 1542 e del 1637 .
I due altari posti ai lati della navata sono stati fatti aggiungere da Messer Baccio Buondelmonti alla fine del XVI secolo.
Qui sopra invece una vecchia immagine dell’interno della chiesa anteriore ai bombardamenti de1944, che distrussero buona parte della Basilica e molti tesori artistici di notevole pregio.
Nella foto si vedono ai lati del presbiterio due edicole attribuite a Michelozzo e decorate con lavori di Luca Della Robbia.
L’edicola di destra è chiamata la cappella della Croce, perché contiene una reliquia della Santa Croce, e l’edicola di sinistra cappella della Madonna per la presenza dell’immagine della Madonna dell’ lmpruneta.
Al centro l’altare maggiore che risale al XIII secolo, distrutto nel 1944 e ricostruito successivamente in parte con pezzi originali.
Nella foto qui sotto una giornata di fiera in piazza Vittorio Emanuele, oggi piazza Buondelmonti; svetta a destra lo slanciato campanile tardo romanico eretto nei primi anni del XIII secolo ed a sinistra la torretta con l’orologio del 1700.
Sul fronte della Basilica- Santuario il bel porticato del 1634 opera di Gherardo Silvani.
La più antica memoria scritta della chiesa risale ad un manoscritto del 774 a cui fa riferimento il celebre Ludovico Antonio Muratori, mentre si parla anche di un’esistenza ancora più antica relativa ad un Santuario di divinità salutare del periodo etrusco arcaico (VI secolo a.C.).
Nella facciata della Basilica c’è una lapide che ricorda la consacrazione del 3 gennaio 1059, avvenuta per mano del Cardinale Umberto Silva Candida (nella foto), Legato del Papa Niccolò II.
Qui sotto una rara immagine del paese prima dei bombardamenti.
La guerra provocò gravi danni alla Basilica e al paese.
La Basilica fu restaurata dopo i danni provocati dall’ ultima guerra e nuovamente consacrata il 15 maggio 1950 dall’allora Arcivescovo di Firenze, il Venerabile Servo di Dio, Cardinale Elia Dalla Costa.
Nel Museo nato in tempi recenti nei locali posti sopra la Basilica si conservano numerose reliquie, la più importante è la testa di San Sisto Papa e Martire, donata dal Granduca Ferdinando II nel 1633.
Si conservano anche una testa e le vesti di San Teodora vergine e martire, una gamba di San Teofilo martire, le reliquie di Santa Felicissima vergine e martire, e di San Aureliano martire, ed altri santi.
Non da meno sono i preziosissimi Codici Miniati che fanno parte del tesoro della Basilica dell’Impruneta.
LA TERRA COTTA DI IMPRUNETA
La Terra Cotta di Impruneta, famosa in tutto il mondo, è oggi presente in tutti i giardini più importanti, con varie ditte che ancora oggi producono oggetti di pregevole fattura, come gli orci di Impruneta.
LE TRECCIAIOLE
All’Impruneta nei primi del 900 era facile inco0ntrare le donne fuori dalle loro case che intrecciavano la paglia, dette Trecciaiole , facendo appunto le trecce che poi servivano a fare cappelli borse ecc. adesso purtroppo questo mestiere è quasi scomparso.
LA FIERA DI SAN LUCA
La fiera di San Luca, detta comunemente Fiera dell’Impruneta, e che si celebra ad ottobre, fa risalire le sue origini a quando i pellegrini salivano all’ Impruneta per venerare la sacra immagine della Madonna e avevano necessità di procurarsi del cibo: sorsero così le prime bancarelle ove si vendeva ogni genere di alimenti.
LA FESTA DELL’UVA
La Festa dell’Uva, che si festeggia la terza domenica di settembre, nasce nel 1926 per pubblicizzare le fattorie ed i prodotti del territorio.
Nel 1932 entrano i rioni che tutt’oggi portano avanti questa festa con grandi carri allegorici all’insegna dell’uva, dove tutti i rionali partecipano coralmente, indossando costumi ricchissimi, tutti cuciti dalle sarte di ogni rione, con acconciature accuratissime, e che si esibiscono, fin da piccoli bambini, in sontuose e sofisticatissime coreografie.